Gli spot che puntano sulla bellezza degli attori, piuttosto che sulle qualità del prodotto, sono efficaci perché “aggirano” le aree razionali del cervello. Ad affermarlo, in uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience, Psychology, and Economics, sono i ricercatori dell’Università della California di Los Angeles (Usa), coordinati da Ian Cook, secondo cui i messaggi pubblicitari che esercitano una “influenza non razionale” – che punta a suscitare, nel consumatore, stimoli inconsci – “funzionano” perché evitano di stimolare le zone del cervello che inibiscono le risposte agli stimoli.

Nel corso dello studio, gli esperti hanno monitorato – tramite elettroencefalografia – l’attività cerebrale di 24 soggetti, ai quali hanno chiesto di osservare 24 annunci pubblicitari su riviste e quotidiani basati sulla strategia “non razionale” o sulla “persuasione logica”, quella che esalta le caratteristiche del prodotto piuttosto che gli aspetti emozionali. Al termine, è emerso che i livelli di attivazione delle aree del cervello coinvolte nel processo decisionale (corteccia orbitofrontale, cingolo anteriore, amigdala e ippocampo) risultavano alti in risposta ai messaggi “logici” e bassi di fronte agli altri.

“I risultati dimostrano che i bassi livelli di attività cerebrale generati dagli annunci ‘non razionali’ – spiega Cook – potrebbero tradursi in una minore moderazione nel momento dell’acquisto”.

Fonte:

http://salute24.ilsole24ore.com